L’immagine di sé
“Ognuno di noi parla, si muove, pensa e “sente” in modo diverso sulla base dell’immagine di sé stesso che ha sviluppato negli anni. Per cambiare il modo in cui agiamo dobbiamo cambiare l’immagine di noi stessi che portiamo dentro di noi.” – Moshe Feldenkrais
Nel metodo Feldenkrais non ci occupiamo dell’immagine che vediamo nello specchio e che ci porta a valutarci come belli o brutti, grassi o magri, ma piuttosto di come a livello del sistema nervoso vengono rappresentate bocca, dita, arti, piedi, ecc. e a livello della mappa sensoriale che è fondamentale per muoversi, agire ed imparare nuove abilità.
Questa mappatura interna ci permette di percepire la nostra relazione con il mondo esterno e con le parti del nostro corpo. Un essere umano mediamente in salute è in grado di percepire il proprio orientamento spaziale, spostare il peso da un piede all’altro per camminare, fare correzioni della traiettoria che sta compiendo e sentire se i suoi muscoli hanno il tono appropriato per l’azione richiesta.
In presenza di un’immagine di sé carente o parziale (che è il caso della maggior parte delle persone), si ottengono movimenti non organizzati in maniera ottimale, sforzi eccessivi anche per compiere piccole azioni, carichi dannosi per le articolazioni, tensioni inutili e costanti in aree del corpo come la cervicale o la zona lombare, e quindi risultati poco soddisfacenti sia a livello della azione da compiere che del piacere personale, più o meno conscio, ad essa collegata.